Dodici ore in sella

di Fabrizio Pompei

BOLOGNA - "Non è una gara: non vedo perché si debba correre". Così Sergio Antolini, presidente dell'associazione sportiva Ravonese, spiega la scelta di limitare la velocità dei partecipanti alla randonnée che partirà nella notte di sabato 28 giugno. "Abbiamo predisposto controlli lungo i percorsi che impongono ai ciclisti una velocità media minima di 15 km/h e massima di 25. In questo modo, su un tragitto così lungo, non c'è il rischio che il gruppo si disperda. E poi è questa la nostra filosofia, godersi la bici senza fretta. Non piace? Vorrà dire che il prossimo anno avremo qualcuno in meno a pedalare".

La "Ravorando" proporrà due possibili percorsi. Entrambi con partenza dal circolo Arci Benassi di viale Cavina, a Bologna, il primo - che prenderà il via a mezzanotte - sarà di 300 km, l'altro con start previsto alle 7,30 di domenica mattina, di 200. I ciclisti attraverseranno il centro storico di Bologna, si lasceranno alle spalle le due torri e piazza Maggiore per salire, fiancheggiando il lungo porticato, al santuario di San Luca. Si passerà quindi per Dozza, con le sue case dipinte, fino a scorgere, all'alba, la rocca di Brisighella. Si proseguirà per Fiorenzuola e sui passi della Futa e della Raticosa per poi tornare, attraverso la val di Zena, al circolo Benassi.  

Lungo i percorsi saranno allestiti due ristori gestiti dalla Ravonese a Palazzuolo sul Senio e alla fine della salita della Valsellustra, mentre un bar di Monghidoro servirà da punto di controllo. "Si tratta comunque di pedalate abbastanza impegnative - spiega Antolini -. Sempre la lunghezza del percorso non ci permette di segnalarlo con i cartelli tipici delle gran fondo cicloturistiche: ogni ciclista avrà un proprio 'roadbook' da seguire. Indispensabile poi partire portando con sé una serie di dispositivi di sicurezza - dalle luci alle casacche catarifrangenti - fino a pezzi di ricambio per la bicicletta".